Blogger we want you – Grazia.it

Ci sono persone che arrivano nella tua vita e la travolgono. Di buon umore, di sorrisi, di giochi e di abbracci che riscaldano il cuore. Ci sono persone che arrivano nella tua vita e la cambiano. La stravolgono. Facendoti conoscere un mondo che non pensavi esistesse. Neanche nelle favole più belle. Regalandoti una casa e una famiglia. Il futuro che cercavi e avevi quasi paura di immaginare o sognare.

Lei per me è tutto questo e molto di più. Ed è il motivo per cui oggi mi trovo qui. A scrivere questo post per darle un’occasione che secondo me merita. Quella di entrare a far parte della grande famiglia di Grazia.it
Cercherò di raccontarvi a modo mio quello che lei è e quello che cerca di essere. Quello che sogna durante le sue sere spese davanti al computer, con tutta la stanchezza di una giornata passata sui libri. Che i libri di diritto alle volte sanno essere davvero pesanti.
Cercherò di raccontarvi quello che vedo in quelle sere in cui io mi accoccolo qui, vicino a lei, e la guardo.

La guardo editare le foto per il suo blog, cercando di raggiungere sempre quella perfezione delle luci e dei contrasti. Anche se, nella maggior parte dei casi, le foto sono già belle così, glielo dico spesso e lei non mi ascolta mai. E’ un po’ testarda in effetti, ma si dice che solo le persone più caparbie riescano a raggiungere i loro obbiettivi. E allora ben venga questa testardaggine.
La guardo scrivere i post con la sua canzone preferita come sottofondo. Lasciando i pensieri liberi di scorrere, come davanti a un diario. In un modo che non mi stancherò mai di amare. Con quel sorriso sempre presente in ogni sua giornata. Come nelle sue foto, del resto. E che solo chi la conosce davvero sa quanto non sia assolutamente una finzione. Nè una posa.
La guardo svegliarsi al mattino presto. Anzi, sono io che la sveglio. Per pubblicare il nuovo post del giorno e per sognare ancora un po’ prima di iniziare la vita reale. Fatta di codici e di pensieri seri. Che vivere di sola frivolezza è un privilegio per pochi. Anche questo glielo dico sempre. Di lasciare un pezzettino di cuore ai sogni socchiusi nel cassetto, ma di vivere della concretezza e della sicurezza che solo certi lavori sanno regalare. Lei mi crede o fa finta di credermi. Questo non lo so. So solo che la passione che le vedo mettere in questo blog, non l’ha mai messa in nessuna cosa nella vita. Perlomeno da quando la conosco io. So solo che il coraggio sa assumere vesti diverse e questa è una di quelle: sperimentare e cercare di essere innovativi. Come quando ha deciso di dividere il blog in categorie. Diceva che le persone dovevano avere subito a portata di click quello che cercavano. E così è stato. Uno dei primi blog categorizzati. Non importa che piacesse o meno. Lei doveva distinguersi. E l’ha fatto.
La guardo prepararsi per uscire e la vedo vanitosa. Con il suo carrè di capelli dritti dritti e il mascara perfettamente steso sulle lunghe ciglia nere. Una collezione di orecchini divisi per sfumature di colori e sempre abbinati al resto del look. Lo smalto steso in modo maniacale, che per lei le mani sono la prima cosa. Vanitosa come chi non lascia mai nulla al caso. O almeno ci prova. Vanitosa come la maggior parte delle femmine, credo. Vanitosa come me. La prima volta che mi ha fatta apparire sul blog con il mio collarino nuovo. La prima volta che ho visto la maglietta che mi ha dedicato: il mio ritratto disegnato in modo ineccepibile e la firma di una talentuosa designer italiana. Una di quelle designer a lei tanto care. Un po’ come tutte le creazioni made in Italy, del resto.

La guardo con i miei occhi verdi di gatta da dietro lo schermo del suo computer. Timida com’è non so se apprezzerà fino in fondo quello che ho scritto. Ma so che dovevo farlo perchè noi siamo una squadra: dove non arriva una deve arrivare l’altra.
Mi torna alla mente una frase di un suo vecchio post: la voglio usare per ringraziarvi di essere arrivati fino in fondo a questa lettura. E per scusarmi se a volte la mia obiettività è venuta meno. Ma si sa, quando si ama tanto è sempre un poco più difficile essere davvero obiettivi.

“Cerco la mia gatta nascosta dietro allo schermo del computer. Seguire con lo sguardo i movimenti veloci delle mie dita sulla tastiera, mentre scrivo questo post. E mi viene da sorridere. Infondo tutti noi cerchiamo ogni giorno la nostra porzione di felicità. E lei si nasconde abilmente. Tra un pensiero d’amore scritto in un breve messaggio, l’abbraccio di una mamma o lo smalto rosso steso con cura sulle nostre unghie appena limate. Il nostro compito non è trovarla, ma semplicemente coglierla”.

 Kiki