Tulipani in un giorno di pioggia per la laurea di Chiara, amica e compagna di giurisprudenza con cui ho condiviso questi 5 anni di studi.
Interminabili e brevi, pieni di delusioni e soddisfazioni (più soddisfazioni per fortuna), di ore di lezioni sui piccoli banchi neri con un mini-portatile sempre troppo grande, dentro aule fatiscenti che ho voluto dimenticare, con professori impossibili da dimenticare. Vuoi per il loro carisma, vuoi per l’amore verso la loro materia. Che trasmetterlo agli alunni non è sempre facile. Vuoi per l’inutile e sterile tentativo di far pagare a noi studenti frustrazioni di una carriera tanto sognata e mai realizzata. Perché i sogni sono per tutti ma non di tutti. Vuoi per i nomi altisonanti, di cui avevi sentito parlare da sempre. Che ci si sentiva quasi in imbarazzo ad interloquire con personaggi del genere.
E’ in questa realtà che ho tanto odiato e tanto amato, e per cui oggi, a due mesi dalla laurea, provo un po’ di nostalgia, che ho conosciuto Chiara. Magrissima e longilinea, gambe lunghe e vitino da vespa. Una cara amica che due mesi fa festeggiava con me il mio giorno speciale e oggi si trova a festeggiare il suo di giorno speciale. E sembra che il tempo non sia davvero passato. E sembra che l’università non sia davvero finita. Che è sempre difficile mettere un punto su un percorso tanto importante della propria vita. Soprattutto quando gli interrogativi sul domani sono così grandi.
Ma oggi è la prima giornata di Chiara da laureata e oggi si deve solo festeggiare!