Cosa vedere a Istanbul in tre giorni
Cosa vedere a Istanbul in tre giorni. Come vi anticipavo nel blog post dedicato ai look indossati durante le Settimane della Moda di Milano e Parigi (che, in caso non lo aveste ancora fatto, potete leggere QUI), ho trascorso tre bellissimi giorni a Istanbul e voglio raccontarvi tutto di questo viaggio magico! Continuate a leggere per scoprire di più!
Cosa vedere a Istanbul in tre giorni: I miei consigli
Per raggiungere Istanbul abbiamo preso il volo diretto della Turkish Airlines con partenza alle 7:10 del mattino da Milano Malpensa e arrivo alle 12:00 ora locale. Il volo dura appena due ore e mezza, il che rende Istanbul una meta perfetta anche solo per un week-end lungo, se non si ha troppo tempo a disposizione. Inoltre ci sono 5 voli al giorno con orari fantastici che permettono di sfruttare appieno le giornate di viaggio! Per visitare la Turchia è necessario il passaporto, ma non occorre richiedere alcun visto.
Non appena atterrate ci siamo dirette in centro città e più precisamente nel quartiere di Sultanahmet, ovvero il centro storico della città. L’appuntamento, essendosi fatta ora di pranzo, era presso il ristorante Nusr-Et Steakhouse situato all’interno del Grand Bazar. Questa catena di ristoranti è molto famosa per via del proprietario, soprannominato Salt Bae, e del gesto particolare con cui cosparge il sale sulle sue pietanze, lanciandolo con le punta delle dita dall’alto sui piatti. Proprio questo gesto è raffigurato sull’insegna dei suoi locali, che con il passare tempo ha aperto in più parti del mondo!
Trattandosi di una steak-house i piatti sono principalmente a base di carne, ma c’è anche una selezione di insalate. Molto scenografica anche la preparazione dei dolci, in particolare modo quella del baklava (uno dei dolci tradizionali turchi): il dolce, fatto di pasta sfoglia ripiena di una crema a base di pistacchio e noci, viene aperto a metà e riempito con il gelato turco! Semplicemente delizioso!
Prima di proseguire la visita al Grand Bazar abbiamo deciso di visitare uno dei monumenti-simbolo di Istanbul, l’Aya Sofia, prima che fosse troppo tardi (l’orario è dalle 9 alle 17 durante i mesi invernali, dalle 9 alle 19 in quelli estivi). La sua storia è davvero affascinante: concepita come basilica quasi 1500 anni fa in epoca bizantina, è stata tale per quasi un millennio, ovvero fino alla conquista ottomana. Fu poi trasformata in moschea, con l’aggiunta di minareti e fontane. Nel 1935 Atatürk, il primo presidente della Turchia, decise di trasformarla in museo e da allora è rimasta tale!
Dopo aver visitato l’Aya Sofia abbiamo proseguito la passeggiata per Sultanahmet dirigendoci verso la Moschea Blu, che si trova proprio dall’altro lato della piazza. Purtroppo era l’ora della preghiera e non ci è stato possibile visitare l’interno e le meravigliose piastrelle di ceramica color turchese da cui prende il nome. La guida ci ha spiegato che questa moschea vanta la presenza di ben sei minareti e che, ai tempi in cui fu edificata, ovvero nel 1600, su ciascuno dei 16 balconi salivano altrettanti muezzin per richiamare i fedeli alla preghiera (ora il richiamo è fatto da un solo muezzin con l’aiuto di un megafono). Abbiamo poi proseguito costeggiando la Basilica Cisterna, l’Hamam storico della città, l’antico Ippodromo di epoca romana per poi finalmente raggiungere uno dei luoghi per me più suggestivi in assoluto: il Grand Bazar, ovvero il mercato coperto considerato uno dei primi centri commerciali al mondo. Perdersi tra le sue viette, ammirando la moltitudine di oggetti e gioielli (incredibile quanto forte brillino attraverso le vetrine), è una delle cose da fare assolutamente se decidete di visitare Istanbul!
Il giorno successivo avevamo appuntamento da Afloday, un meraviglioso negozio di fiori dove la proprietaria organizza delle masterclass per insegnare a realizzare orecchini. E’ così carina da mettere a disposizione una vasta scelta di fiori (secchi, trattati o finti) con cui decorare il vostro paio di orecchini, che vi insegnerà a comporre a partire dal gancio in metallo da unire alla foglia in tessuto che funge da base per la decorazione. E’ stato davvero piacevole, ma soprattutto molto rilassante trascorrere la mattinata così, concentrandomi solo su questa attività manuale. Cosa ne dite: vi piacciono gli orecchini che ho realizzato?
Ci siamo poi spostati nel quartiere chic di Nişantaşı, dove si trovano molte boutique di moda che vendono brand internazionali e anche locali oltre ad una delle università di Instanbul. Abbiamo pranzato alla Brasserie Beymen (che si trova all’interno del concept store che porta lo stesso nome): ho ordinato tartare di tonno con guacamole e nachos!
Dopo pranzo abbiamo atteso un po’ che la pioggia cessasse (purtroppo in questa stagione il tempo è incerto e si passa dal sole alle nuvole e alla pioggia in un battibaleno), prima di proseguire la nostra passeggiata per i negozi fino a raggiungere Minoa. Si tratta di una libreria e bar al tempo stesso: due piani interamente dedicati alla lettura, con libri di ogni tipologia tra cui ho scovato uno davvero interessante dedicato alla vita di Picasso con immagini bellissime della sua vita… Stupendo il loro lampadario interno, decorato interamente da libri, e l’angolo dedicato ai cactus!
Usciti da Minoa la pioggia era molto molto intensa, così abbiamo deciso di fare una breve sosta in hotel prima della cena. Abbiamo soggiornato in un hotel incredibile, situato proprio sul Bosforo, che si chiama Kempinski Ciragan Palace: purtroppo non ho avuto letteralmente il tempo per realizzare qualche scatto e mostrarvi quanto sia bello, ma spero di avere l’occasione di tornarci in futuro!
Per cena avevamo un tavolo riservato al Ristorante Mikla, che si trova al diciottesimo e ultimo piano dell’edificio che ospita il Marmara Pera Hotel, con una meravigliosa terrazza panoramica sulla città (se andate in estate, vi consiglio di prenotare uno dei tavoli all’esterno)! Inoltre è inserito nella lista dei 50 migliori ristoranti al mondo!
Il menù è a base di piatti tipici della cucina anatolica, rielaborati con ingredienti inaspettati. Per iniziare vengono serviti alcuni entrées quali sfoglie di pane lavash con salsa di pomodoro, altre di pane di semi di lino con ravanelli e filetti di rana pescatrice su foglie di lattuga. Come antipasto ho ordinato una rivisitazione del classico panino turco a base di pesce grigliato chiamato Balik Ekmek (che è possibile trovare un po’ ovunque come street food): in questo caso si trattava di crostini con acciughe da accompagnare con una salsa deliziosa! Come piatto principale ho ordinato il granchio e per terminare un dolce a base di pistacchio e semi di sesamo con gelato allo zafferano!
La mattina successiva siamo tornate a Sultanahmet per fare colazione in un posticino davvero molto carino! Si tratta del bar situato sulla terrazza panoramica al quinto piano dell’Hotel Seven Hills, che offre una vista privilegiata sia sull’Hagia Sophia che sulla Moschea Blu. Impossibile non rimanere ammaliati da così tanta bellezza!
Passeggiando per Istanbul è difficile non imbattersi in uno dei tanti, eleganti carretti a strisce bianche e rosse dove gentili venditori ambulanti offrono pannocchie arrostite oppure simit, ovvero ciambelle di pane decorato da semi di sesamo: provateli, sono davvero squisiti!
Sulla via del rientro in albergo, percorrendo il viale che costeggia il Bosforo, ci siamo imbattute in alcune scalinate di tutti i colori dell’arcobaleno! Si chiamano Rainbow Stairs e, insieme alla via con gli ombrelli sospesi, sono uno dei posti più colorati di tutta la città!
Ringrazio di cuore l’ente del turismo Visit Istanbul per avermi invitato a tornare ad Istanbul e avermi regalato tre giorni davvero indimenticabili!
A presto qui sul blog con nuovi post!
Buon lunedì!
1 comment
Que fotos tan increíbles Laura. Estambul la conocí hace muchos años, y es una ciudad muy especial, nunca se olvida. Baci.