Tutti sul mio viaggio in Kenya con Settemari
Il mio viaggio in Kenya. Sono appena rientrata da un settimana in Kenya. Sognavo di tornare a fare il safari in Africa fin dal primo momento in cui ho rimesso piede in Italia dopo il viaggio in Sudafrica nella primavera dello scorso anno! Ero rimasta così sorpresa e affascinata dalla bellezza della natura che dovevo assolutamente tornare per ripetere l’esperienza: posso proprio dirlo, anche questa è stata una delle più belle della mia vita! Questa volta ho scelto un paese assolutamente diverso e con caratteristiche geografiche e climatiche altrettanto diverse… Continuate a leggere per scoprire tutto quello che è successo nel mio viaggio in Kenya!
Il mio viaggio in Kenya: Watamu e la savana
Prima tappa del viaggio è stato il Twiga Beach Resort di Settemari a Watamu Beach, uno dei tratti di costa più belli del Kenya tra le città di Malindi e Mombasa, dove si trova l’aeroporto internazionale in cui siamo atterrate. Per raggiungere Watamu abbiamo impiegato 10 ore di volo con Blue Panorama da Milano Malpensa e poi 2 ore di transfer dall’aeroporto. Qui abbiamo trascorso i primi giorni del viaggio, in completo relax. Il Twiga Beach Resort è considerato tra i migliori villaggi del Kenya: è integrato nella natura, offre tanti servizi ed una spiaggia davvero incantevole. All’arrivo scopriamo un clima molto piacevole: il cielo è sereno, c’è solo un po’ di vento. Il periodo migliore per visitare scopriamo essere proprio tra Novembre ed Aprile, dove le temperature si aggirano intorno ai 30°C!
La spiaggia del Twiga Beach Resort offre un paesaggio davvero incredibile: con la bassa marea affiorano all’interno del parco marino di Watamu insenature di sabbia, raggiungibili in barca o con una passeggiata di pochi minuti. Ovviamente ho portato con me il drone per farlo volare su questa meraviglia!
La spiaggia di Watamu è di finissima sabbia bianca ed è contornata da file di palme da cocco: al resort, troverete sempre qualcuno pronto ad arrampicarsi per coglierne un frutto, aprirvelo e offrirvi la sua dolce bevanda. Se, come me, soffrite di pressione bassa, l’acqua di cocco è una manna dal cielo: un energy drink del tutto naturale che ha al suo interno molte proprietà che fanno bene al corpo! In più è assolutamente delizioso!
Nel pomeriggio siamo partite per la prima gita di questo viaggio in Kenya, ovvero per visitare le rovine di Gede, che si trovano a circa 4 km da Watamu. Gede era un’antica città arabo-swahili risalente al XIII secolo, con più di 2500 abitanti, situata all’interno della foresta Arabuko Sokoke di meravigliosi baobab (con cui viene realizzato uno speciale olio che costituisce un eccellente rimedio contro scottature, dermatiti ed eritema). Ci ha accompagnato tra le rovine una guida Masai dagli abiti coloratissimi. I Masai sono una delle popolazioni locali e gli unici, oltre alla polizia, a cui è consentito di portare armi (si tratta di pugnali). Indossano anche bracciali e ornamenti di perline: mi sono piaciuti davvero tanto che ho deciso di acquistarne uno tutto per me!
Le rovine sono ora popolate da simpatiche scimmiette, pronte a saltarvi addosso se decidete di offrire loro una banana!
La giornata successiva decidiamo di concederci un’ultima giornata di assoluto relax prima di partire per la savana! Qui sotto mi vedrete in una delle rare volte in cui ho i capelli al naturale, asciugati dal sole dopo un lunghissimo e bellissimo bagno!
Il giorno successivo di mattina presto saliamo a bordo della jeep in direzione del parco nazionale dello Tsavo Est. Il parco è infatti suddiviso in Est e Ovest: il primo è principalmente pianeggiante, con grandi aree di savana attraversate dal fiume Galana, il secondo invece è più montagnoso ed umido con anche la presenza di cascate. Per chi vuole fare il safari per vedere gli animali è consigliabile visitare lo Tsavo Est, che, grazie alla sua eccezionale biodiversità, è considerato una delle riserve naturali più preziose al mondo! A parte il rinoceronte, che si è quasi estinto (ce ne solo più 20 in totale), e lo gnu, è possibile imbattersi in tutte le altre specie animali che popolano la savana.
Già dai cartelli posizionati all’ingresso, ci rendiamo conto che qui, a differenza che nel Sudafrica, non si può uscire dal tracciato e andare alla ricerca degli animali: bisogna appostarsi e aspettare il momento in cui questi decidono di passarci accanto! I primissimi animali che abbiamo visto sono state due antilopi. Poi un otarda kori, uccello dalla colorazione prevalentemente grigia e marrone, macchiata di bianco e nero. Poi finalmente un elefante! Si trattava di un elefante rosso: la colorazione deriva dal colore della terra del parco in cui questi splendidi animali amano rotolarsi! Ancora, uno struzzo maschio ed uno femmina, ed infine un gruppo di gazzelle!
I colori dello Tsavo sono incredibilmente vividi e belli, ancora di più al tramonto! Lo aggiungo alla lista dei tramonti più belli che abbia visto nella mia vita!
In Kenya ci sono ben 24 parchi in cui è possibile fare i safari: i più famosi sono lo Tsavo ed il Masai Mara, che però è troppo distante da Watamu e quindi non riuscirò a visitarlo.
La prima notte abbiamo dormito presso l’Ashnil Aruba Lodge in una tenda dotata di ogni comfort. Al mattino dopo, sono uscita in terrazza e ho trovato delle scimmiette che giocavano nel prato davanti a me!
La giornata allo Tsavo è suddivisa in questo modo: si fa la prima uscita in jeep alle 6 del mattino per una durata di circa 3 ore, poi si torna in hotel a fare colazione e si riparte poco dopo per stare fuori fino al tramonto (portandosi dietro il pranzo al sacco gentilmente preparato dal personale dell’hotel). Noi abbiamo scelto di fare così per sperare di vedere più animali possibili!
Nel corso del secondo giorno di safari ci siamo imbattuti in tante, tantissime zebre. Poi abbiamo avvistato un gruppo di sciacalli dal dorso argentato che riposavano sul sentiero. Uno struzzo maschio molto vanitoso agitava le sue penne con fare tronfio poco distante dalla nostra jeep. Sono poi spuntate alcune iguane tra le rocce. Poi una mandria di bufali e… Un ippopotamo fuori dall’acqua, e per di più baby: non avevo mai visto questo animale sulla terraferma, quanto è simpatico?!
La seconda notte allo Tsavo abbiamo dormito a Swara Camp, che si trova proprio sul fiume Galana.
Mi hanno spiegato che le recenti piogge hanno fatto ingrandire di molto il fiume e hanno reso il paesaggio molto verde con erba alta, il che rende più difficile vedere gli animali. Ma noi non ci perdiamo d’animo: abbiamo a disposizione una nuova jeep più alta e con il tettuccio e i finestrini aperti, per essere ancora più a contatto con la natura!
Decidiamo di appostarci lungo il fiume e riusciamo così a scorgere un gruppo di zebre e di oryx che condividono lo stesso spazio. E’ la prima volta che vedevo l’oryx (animale che è il simbolo nazionale dell’ultimo Paese che ho visitato nel Middle East, il Qatar (ricordate? QUI potete leggere il relativo blog post, in caso ve lo foste persi)!
Purtroppo la giornata non era bellissima. Ha piovuto un po’ ma poi è tornato il sole (e si è formato perfino l’arcobaleno)!
Decidiamo di restare allo Tsavo ancora una notte perché non siamo ancora riusciti ad avvistare alcuni animali tra cui il leone, il leopardo ed il ghepardo. Scopriamo tuttavia che tutti gli hotel sono prenotati e quindi ci viene offerta la possibilità di dormire in una tenda Masai! Perché negarsi quest’esperienza davvero autentica? Non c’era acqua calda né elettricità, ma abbiamo mangiato, bevuto e ballato tutti insieme davanti al fuoco… Ed è stato davvero stupendo!
I Masai che ci hanno ospitato erano di una gentilezza rara. Sono guerrieri che proteggono questi posti ma sono guerrieri buoni, con un’energia positiva. Ho scoperto che non dormono mai di notte, ma solo tre ore dalle 6:30 alle 9:30 del mattino: dicono che è sufficiente per il corpo e per la mente. Per differenziare la proprio tribù rispetto a quelle degli altri, indossano tuniche rosse e sandali fatti con i copertoni di auto usate, hanno due cicatrici (una su ciascuna guancia) a forma di moneta e non hanno più gli incisivi minori che vengono loro rimossi da bambini. In tutto il Kenya vivono oltre 1 milione di Masai!
L’ultimo giorno di safari decidiamo di far volare il drone sulla savana e seguire più da vicino un branco di giraffe che si trovavano a poche centinaia di metri da noi! Incontriamo poi anche un elefante grigio, con una zanna rovinata e poi un branco di impala!
E’ ora di salutare Alfonso ed Hassan che ci hanno accompagnato in questi giorni nella savana…
… E di tornare a Watamu! Trascorriamo l’ultimo giorno di vacanza in Kenya in completo riposo al Twiga Beach Resort. Scegliamo la piscina questa volta!
Nel pomeriggio partiamo per un’ultima tappa, il Marafa Canyon. Noto anche come Hell’s Kitchen, a causa delle temperature incredibilmente alte che possono raggiungere nel pomeriggio fino a 50°C, si tratta di un canyon tra i più suggestivi di tutta l’Africa. Il momento migliore per visitarlo è al tramonto, quando il sole colora le rocce e la sabbia di mille sfumature dal giallo al rosso!
Prima di salutarvi, alcuni consigli di viaggio.
Non sono richiesti vaccini obbligatori, ma sono consigliati la profilassi antimalarica ed i vaccini contro febbre gialla, epatite A e B e meningite. Nel mio caso ho effettuato la prenotazione last-minute e non ho avuto tempo materiale per farli. Tuttavia mi hanno spiegato che in questa stagione non è un problema perché non ci sono praticamente zanzare, anche se è consigliabile munirsi di repellente almeno durante il safari.
Per fotografare gli animali non è sufficiente lo smartphone. Io ho montato un’ottica ad hoc: il 100-400 mm f4.5-5.8 GM di Sony sulla mia Sony A7III e mi sono trovata molto bene. Il diaframma aperto a 4.5 è piuttosto luminoso ed in generale abbiamo trovato condizioni climatiche favorevoli. L’unica difficoltà è che è piuttosto pesante e faticavo un pochino ad essere stabile quando registravo i video. Con un’ottica normale non sarei riuscita a fotografare e filmare la maggior parte degli animali che ho visto perché si trovavano tutti piuttosto lontani dal tracciato e, come vi accennavo sopra, allo Tsavo, essendo parco nazionale, è assolutamente vietato fare i fuori pista per avvicinarsi. Il mio consiglio è di andare con un teleobiettivo con lunghezza focale di almeno a 400 mm o di portare un binocolo! Durante il safari c’è tutto il tempo di fare le foto, finché ovviamente gli animali rimangono nei pressi della jeep: questa si ferma appena se ne avvista uno, si e riparte solo quando non ci sono più animali nei paraggi! Io sono stata molto fortunata anche se questa volta non sono riuscita a vedere leoni, leopardi e ghepardi… Ma anche questa è la bellezza della natura: totalmente imprevedibile!
Spero come sempre che il racconto del mio viaggio in Kenya ed i miei consigli possano esservi utili!
Buon giovedì!
1 comment
Come al solito foro da mozzare il fiato! la natura è qualcosa di meraviglioso e dobbiamo impegnarci di piu per rispettarla anche nel nostro piccolo.
Mi hai fatto sognare come sempre, grazie.
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