Cosa fare alle Maldive & il mio diario di viaggio
Cosa fare alle Maldive. Se esiste un paradiso, io me lo immagino pressappoco così. Un atollo corallino con una sola isoletta, poche persone e tanti pesci colorati, una spiaggia da sogno orlata di palme e acqua caldissima in cui fare in bagno. Questo paradiso esiste: si chiama Maldive e questo è il racconto del viaggio per arrivarci e delle varie attività che è possibile fare una volta lì. Perché alle Maldive io non mi sono annoiata mai e, continuando a leggere, scoprirete perché!
Cosa fare alle Maldive in cinque giorni
Raggiungere le Maldive è abbastanza agevole se riuscite a prenotare il vostro viaggio con un certo anticipo. Se invece siete come me dei viaggiatori last minute, difficilmente riuscirete a trovare voli diretti o super low cost. Le Maldive, infatti, sono belle distanti dall’Italia: si trovano nel bel mezzo dell’Oceano Indiano, quasi mille chilometri a Sud dello Sri Lanka. L’offerta migliore che abbiamo trovato, prenotando a tre giorni dalla partenza, è stata questa: all’andata abbiamo preso il volo della Saudi Arabia da Milano Malpensa per Malè con scali a Jeddah e a Colombo, mentre al ritorno quello della Qatar Airlines con un solo scalo a Doha. Quando arrivate nella capitale Malè vi aspetta un ultimo, ma breve, tragitto per raggiungere il resort o l’hotel in cui soggiornerete. Noi avevamo davanti ancora una volo in idrovolante fino all’isola del resort, volo che mi è piaciuto tantissimo, e infine un tragitto in barca per raggiungere la nostra villa. Non ne vale tutta la pena, pur di raggiungere un posto bello come questo qui sotto?
Angsana Velavaru
Abbiamo trascorso le prime 2 notti all’Angsana Velavaru. Questo è stato il primo resort delle Maldive a costruire le ville overwater, che qui vengono chiamate in ocean villa. Il benvenuto floreale sul letto, così curato, mi ha fatto sentire subito iper coccolata! Se la villa sembrava bellissima da fuori, dentro lo era ancora di più: tutte le camere vantavano una vista impareggiabile sull’oceano. Al piano terra c’era la camera da letto padronale con il bagno e una seconda cameretta con due letti singoli. Da ciascuna stanza si poteva accedere alla terrazza, dove c’erano una piscina privata a bordo oceano, le sdraio e dei divanetti con morbidissimi cuscini. C’era anche un lungo pontile che portava direttamente in acqua, perfetto per tuffarsi. Ma non era tutto qui: si poteva salire sul tetto della villa, dove c’era un’altra terrazza meravigliosa con una vista a 360°C su tutta l’isola!
Appena arrivati nella nostra camera abbiamo ordinato il pranzo e l’abbiamo mangiato sulla nostra terrazza.
Poi ci siamo concessi il primo bagno, che era quasi ora del tramonto.
Il giorno successivo abbiamo ordinato la colazione sempre in camera, che ci è stata servita su un vassoio galleggiante.
Dopo colazione abbiamo pianificato le varie attività ed escursioni: per prima cosa lo snorkeling. Mi sarebbe piaciuto scattare foto e video sott’acqua da poter condividere con voi, ma purtroppo la mia GoPro ha deciso di smettere di funzionare non appena giunta alle Maldive. Questa è una delle foto che ci ha scattato la nostra guida!
Seconda attività che è possibile fare all’Angsana Velavaru: andare a “piantare” i coralli per salvare il reef. Parliamo di piantare tra virgolette perché in realtà i coralli sono animali e non vegetali. Il motivo di tutto ciò è che nel 2016 si è verificato un episodio climatico catastrofico: due settimane di correnti calde hanno portato la temperatura dell’acqua ad innalzarsi tantissimo, oltre i 40°C. Questo ha comportato una morte dei coralli del 90% nel Nord delle Maldive e del 60% nel Sud. L’Angsana Velavaru si trova nella parte Sud e lì sono stati più fortunati, ma comunque hanno preso alcune decisioni importanti per salvaguardare la barriera corallina. Il procedimento del piantare i coralli consiste in questo: vengono tagliate delle punte di corallo che vengono poste sopra una struttura particolare, che poi viene piazzata a 5 metri di profondità. I coralli crescono e quando poi raggiungono la grandezza giusta vengono piantati nella barriera corallina, per renderla più rigogliosa. Noi abbiamo preso parte a quest’ultima fase del processo: basta un piccolo gesto per salvare il nostro ambiente!
Un’attività che si può fare tranquillamente sdraiati sulla spiaggia: ammirare le razze e gli squali grigi del reef quando decidono di arrivare a riva.
Fare una gita in barca al tramonto, sperando di avvistare i delfini: noi ci siamo riusciti ed è stato davvero emozionante!
Altra attività che è possibile fare all’Angsana Velavaru è dar da mangiare ad uno dei tanti coloratissimi pappagalli direttamente dalla propria mano! Si trovano nell’altra parte del resort, nella vera e propria isola. Qui ci sono le water villa, le ville che danno direttamente sulla spiaggia, la spa e alcuni ristoranti e cocktail bar. Nella parte dove ero io, invece, ci sono solo le in ocean villa. Le due parti non sono collegate dalla terraferma e ci si sposta dall’una all’altra con la barca, che parte allo scoccare di ogni ora. La distanza è circa 1 km ma è sconsigliato coprirla a nuoto per via delle correnti!
E’ giunto il momento di salutare la crew dell’Angsana Velavaru e spostarci in direzione Nord!
Banyan Tree Vabbinfaru.
Abbiamo preso una barca veloce, poi un aeroplano per raggiungere Malè e ancora un’altra speed boat per raggiungere il nostro secondo resort, su al Nord. Si tratta del Banyan Tree Vabbinfaru, dove abbiamo trascorso le ultime 3 notti. Qui abbiamo soggiornato in una oceanview pool villa: una villa sulla spiaggia con giardino privato, piscina, vasca idromassaggio. Dal giardino si accedeva all’interno, sciacquandosi prima la sabbia dai piedi in un piccola piscina dedicata.
La villa ha una bellissima camera con il letto a baldacchino, un bagno all’aperto (senza vetrata) con la doccia e i divanetti che danno su di un’altro giardino, che ha l’accesso alla spiaggia privata con amaca e sdraio.
Sul letto abbiamo trovato al nostro arrivo una tartarughina di stoffa e un depliant che spiegava la possibilità di scegliere tra diverse tipologie di cuscino su cui riposare. Noi abbiamo scelto il medium soft foam. Ho particolarmente apprezzato questo dettaglio, perché non c’è cosa peggiore in viaggio che dormire su un cuscino scomodo!
Anche qui come prima cosa ci siamo precipitati a fare snorkeling e abbiamo visto: squali grigi del reef, squali con la pinna nera ed una tartaruga senza una zampa, che ci hanno detto esserle probabilmente stata mangiata da uno squalo. E’ da più di 10 anni che la avvistano in questo resort e sembra cavarsela anche senza, per fortuna!
Il tramonto dalla spiaggia davanti alla nostra camera ci ha lasciati letteralmente a bocca aperta.
Al Vabbinfaru c’è sabbia ovunque, anche nella zona dei ristoranti e dei bar, e non è necessario mettere le ciabatte o le scarpe: sempre scalzi!
Abbiamo dedicato una mattinata intera ad una delle attività che ultimamente ci piace di più fare insieme: far volare il drone!
Sempre sulla spiaggia davanti alla nostra camera abbiamo potuto vedere di nuovo le razze, questa volta tantissime e tutte insieme. Sono animali molto intelligenti e vengono tutti i giorni alla stessa ora perché sanno che al Banyan Tree Vabbinfaru danno loro qualcosa da mangiare. Solo una piccola quantità di cibo, per evitare che perdano la voglia di pescare e procurarselo da sé e di insegnare ai propri cuccioli a procurarselo!
Una escursione che vi consiglio di fare è l’uscita in barca per avvistare lo squalo balena. Dura circa tre ore, in cui vi allontanerete tantissimo dall’isola per perdervi nell’oceano e, se sarete fortunati, potrete nuotare con lo squalo balena e le mante!
Mi hanno spiegato che lo squalo balena non è pericoloso: non c’è rischio che attacchi le persone, perché mangia solo plancton. Neanche le mante sono pericolose per l’uomo, fatta eccezione per il veleno nell’aculeo, per cui viene sconsigliato di nuotarle troppo vicino o troppo sopra.
Infine alcune risposte alle vostre domande più frequenti su Instagram.
Ci si annoia alle Maldive? Io non mi sono mai annoiata: c’è la possibilità di fare un sacco di attività sportive e non, tante escursioni per vedere i pesci e gli animali marini come lo snorkeling e l’uscita in katamarano. Ma posso assicurarvi che il semplice stare sdraiati in spiaggia qui non vi peserà, perché è davvero meravigliosa!
Quanto costa andare alle Maldive. Per quel che riguarda i voli, come vi anticipavo, noi li abbiamo prenotati con soli tre giorni di anticipo e di conseguenza li abbiamo pagati cari, oltre a aver trovato diretti (non ci sono tutti i giorni della settimana). Se potete, prenotate per tempo e potrete trovare voli anche tra i 400 ed i 600 euro. I resort, invece, sono a varia fasce di prezzo. La camera comprende solitamente anche i tre pasti principali, ma non le attività extra come le escursioni e la spa.
Quando andare alle Maldive. Quando siamo andati noi, ovvero nel ponte tra il 25 Aprile ed il Primo Maggio, il tempo era bellissimo: il cielo era azzurro, le nuvole erano sporadiche e il vento era quel giusto, che ti permette di prendere il sole senza fatica. Eravamo al limite della stagione bella e stava per iniziare, a maggio, quella dei monsoni. Ma il tempo alle Maldive è imprevedibile e le previsioni meteo sono sempre poco affidabili: le piogge ci hanno detto essere sì intense ma anche brevi. In linea di massima, Gennaio, Febbraio e Marzo sono i mesi migliori. Ma anche Novembre, Dicembre ed Aprile sono dei buoni mesi.
Qui si concludono i miei cinque giorni alle Maldive e la mia lista di cose da fare! Spero possano esservi utili nel caso stiate valutando un viaggio da quelle parti!
Buon martedì e a presto!
2 comments
Que viaje tan especial y bonito. Unas fotos espectaculares, gracias por compartirlas. Baci.
Muchas gracias Olga!