Cosa vedere in Sudafrica in una settimana
Cosa vedere in Sudafrica. Eccomi di rientro da uno dei viaggi più belli della mia vita. Un viaggio che mi ha portato lontano, ottomila chilometri a Sud dell’Italia. In un luogo dove lo splendore della natura ti avvolge, fino a entrarti dentro, con una potenza davvero incredibile. Questo luogo si chiama Sudafrica, ed io ho visitato Cape Town e il Kruger National Park. Questo è il racconto completo del mio viaggio, in cui ho inserito alcuni consigli su come e quando organizzarlo!
Una settimana in Sudafrica: cosa vedere e dove soggiornare
In tantissimi su Instagram mi hanno chiesto come pianificare un viaggio in Sudafrica. Io, il mio, l’ho organizzato tutto da sola. Per la scelta dei voli mi sono affidata, come faccio sempre, ad un famosissimo sito web che si chiama SkyScanner, un aggregatore di compagnie aeree che ti permette di individuare le soluzioni più convenienti possibili in termini di costi o durata del viaggio. Così ho optato per un volo di andata con partenza alle ore 22:00 da Milano Malpensa e arrivo alle 13:30 del giorno successivo a Cape Town. Un totale di 15 ore di viaggio, spezzate a metà da uno scalo di un paio d’ore ad Addis Abeba. Ecco tutto sulla mia settimana in Sudafrica, suddivisa in 2 notti a Cape Town e 4 notti al Kruger National Park!
Cape Town
A Cape Town ho soggiornato al The Silo Hotel, un hotel di design situato nello stesso edificio che ospita il MOCAA, ovvero il Zeitz Museum Of Contemporary Art Africa. Di questo edificio è stata ristrutturata la parte più alta, il vecchio silo, per trasformarlo in un hotel di lusso contenente opere d’arte curiose ed interessanti, che raccontano molto dell’arte africana contemporanea. Ma quel che più colpisce sin da quando si arriva sono le enormi vetrate e la luce che da esse entra.
La mia suite era suddivisa su due piani: in quello inferiore c’era la zona giorno con il salotto e la terrazza, con una vista che abbracciava il Table Mountain e tutta la baia sottostante. Quello superiore invece ospitava la zona notte ed il bagno enorme con doccia e vasca, che però ci è stato sconsigliato di usare per via del problema della scarsità d’acqua.
Uno dei momenti più belli al The Silo è stato quello della colazione. Frutta fresca, tutti i tipi croissant, muesli fatto in casa, yogurt e il mio smoothie preferito (arancia, carota, limone e zenzero), realizzato sul momento apposta per me!
Ci sono tante cose da fare e da vedere a Cape Town: quella che non volevo perdermi era Boulders Beach, la spiaggia dove si possono ammirare i pinguini nel loro ambiente naturale. E dove si può perfino nuotare con loro. Una spiaggia meravigliosa, protetta da passerelle in legno per non renderla sovraffollata di turisti e da guardie che controllano che nessuno dia loro fastidio.
Dopo la mattinata in spiaggia il programma prevedeva di salire alla Table Mountain, la montagna da cui è possibile vedere l’intera città dall’alto. Purtroppo a causa di un fortissimo vento la cima era stata chiusa e quindi non sono potuta salire. Era troppo pericoloso. Mi è stato spiegato che non ci sono barriere protettive adeguate. Spesso accadono imprevisti di questo tipo quando si è viaggio, ma non bisogna rovinarsi la giornata, bensì passare subito alla destinazione successiva! E quella sulla mia lista era Bo-Kaap, uno dei quartieri più fotografati di tutta la città. Camminare per le stradine acciottolate e ammirare le stupende case in stile coloniale, ciascuno dipinta in uno dei colori più vibranti dell’arcobaleno, è stata un’esperienza affascinante (che mi ha ricordato il mio viaggio a Cuba)!
In aprile a Cape Town il sole tramonta presto, attorno alle 18:30. Dei 3 giorni che avevamo a disposizione in realtà abbiamo avuto solo un giorno veramente pieno dopo quello dell’arrivo, perché l’ultimo alle 11:00 del mattino ci attendeva un nuovo volo di circa un’ora e mezza. Destinazione Hoedspruit.
Qui sotto il tramonto visto dalla piscina panoramica situata all’ultimo piano del The Silo, che ospita anche una spa.
Kruger National Park
Raggiungere l’aeroporto di Hoedspruit, il più comodo al Kruger National Park, è possibile sia da Cape Town che dalla più vicina Johannesburg (da cui poi avrei preso il volo del rientro in Italia). Una volta atterrata, ho raggiunto il primo dei due resort in cui avrei soggiornato. Si chiama Royal Malewane e, come il The Silo, appartiene alla catena di luxury resort sudafricani The Royal Portfolio. Anche qui come a Cape Town mi hanno davvero coccolata: al mio arrivo ho trovato per pranzo un menù personalizzato sulla base delle mie intolleranze ed allergie alimentari (che mi vennero richieste alla conferma della prenotazione). Il cibo al Royal Malewane era davvero squisito e curato. Tutti e tre i pasti principali sono compresi nel costo della camera, insieme alle bevande e insieme a due “game drive” o “private safari” al giorno, ovvero escursioni a bordo di una jeep aperta guidata da un ranger e un’esploratore (colui che si occupa di avvistare gli animali e le loro impronte e siede nella parte anteriore della jeep, su un’apposita sedia, spiegando passo passo gli animali che si trovano nel “bush”, ovvero nella savana).
La camera era davvero pazzesca, una delle più belle in cui sia mai stata. C’era un enorme letto a baldacchino, con dentro un regalo di benvenuto per il safari (una borraccia e un cappellino). Poi un bel soggiorno, il bagno, anch’esso in stile coloniale, e una splendida terrazza con le sdraio e la piscina privata. Più che una camera, una villa nel cuore della savana. Senza barriere. Gli animali potevano tranquillamente raggiungerla, infatti il personale del Royal Malewane si è raccomandato più volte al nostro arrivo di non uscire mai da soli dalla camera dopo il tramonto, neppure per raggiungere il ristorante, ma di chiamare prima la reception che avrebbe subito mandato un loro dipendente a scortarci.
Nel pomeriggio del mio arrivo al Royal Malewane ho fatto il primo safari della mia vita. E i primi animali che ho visto, veramente da vicinissimo, sono stati nell’ordine: i bufali, gli elefanti, gli impala ed i ghepardi! Davvero incredibile quanto gli animali siano vicini e tranquilli: mi sono sciolta quando un cucciolo di elefante si è avvicinato alla nostra jeep. Ma vi lascio alle immagini, parlano da sole!
La vita al Royal Malewane inizia la mattina presto. La sveglia suona alle 5:00 perché il primo game drive parte poco prima dell’alba (e dura dalle 6:00 alle 9:00), mentre il secondo è dalle 16:00 alle 19:00, oltre il tramonto. Durante quello mattutino viene offerta una piccola colazione a base di thè caldo e biscotti, proprio nel bel mezzo del bush. Durante quello pomeridiano, invece, viene offerto un aperitivo!
Al Royal Malewane hanno da poco inaugurato il nuovo Bush Bar, un ristorante per la cena. Oltre ad servire cibo eccezionale in un’atmosfera raccolta e romantica, permette di assistere ad uno spettacolo musicale e danzante offerto dal coro del villaggio, che coinvolge tutti i commensali: mi avete visto ballare con loro su Instagram Stories?
Il safari al Royal Malewane si può fare non solo a bordo delle jeep, ma direttamente sulla terrazza privata della propria camera. Al mio arrivo ero stata avvisata del fatto che gli animali sarebbero potuti venire ad abbeverarsi alla nostra piscina (rigorosamente di acqua a temperatura ambiente e senza cloro). Ma non è mai successo, fino all’ultima mattina. Stavo iniziando a fare la valigia, quando mi affaccio alla finestra e vedo un elefante che beve dalla mia piscina. Subito dopo raggiunto da uno, due, tre amici. L’emozione è stata immensa, incredibile, difficile da scrivere a parole. Avevo le lacrime agli occhi dalla gioia.
Le mie ultime 2 notti in Sudafrica le ho passate al Kapama Karula. Altra struttura nel mezzo del Kruger, situata a circa 40 minuti di macchina dal Royal Malewane, sulla riva del fiume Klaserie. Anche questo è un resort a cinque stelle, finemente arredato in stile moderno e dotato di ogni comfort. Cibo e bevande sono comprese nella camera. La mia era gigante: camera da letto, cabina armadio, bagno con vasca e doccia, zona living e terrazza con piscina privata di acqua riscaldata! Compresi anche due game drive al giorno, uno al mattino e l’altro al pomeriggio, ciascuno da 3/4 ore ciascuno. Qui la wildlife era lievemente diversa rispetto al precedente resort, proprio per via della vicinanza al fiume.
Sin dal mio arrivo al Kapama Karula, sulla terrazza della mia camera sono comparse delle scimmie. Impossibile fare colazione all’aperto perché venivo letteralmente assaltata da queste simpatiche ladre (che vedete qui sotto insieme al loro bottino di pane)!
Durante il safari mattutino veniva offerta una piccola colazione, allestita su un tavolino lungo il fiume.
Il primo giorno al Kapama Karula oltre al safari pomeridiano ho fatto anche un safari notturno, tanto che sono finalmente riuscita a vedere per la prima volta i leopardi ed i leoni.
Prima di questo viaggio non sapevo che il leone fosse il re della foresta, ma anche della notte. Può arrivare a dormire fino a 20 ore al giorno e la notte è il suo momento preferito per stare sveglio, nonché il momento in cui è più facile trovarlo e osservarlo da vicino.
Tra gli animali che è possibile vedere durante un safari nel Kruger ci sono quelli che vengono definiti i big 5: elefanti, leopardi, rinoceronti bufali e leoni… Sì, alla ce l’ho fatta a vederne qualcuno sveglio con la luce del giorno! Poi ghepardi, giraffe, zebre, coccodrilli, camaleonti, ippopotami (visti solo nel fiume, è difficile vederli fuori dall’acqua), scimmie, impala (una specie di cerbiatti), puma e manguste. I primi giorni ho faticato molto per vedere gli animali. I ranger li inseguivano letteralmente, seguendo le loro orme e ascoltando i loro versi. Nel complesso posso dire di essere stata veramente molto fortunata a vedere tutta questa varietà e tanti cuccioli!
Fare un safari, tendenzialmente, non è pericoloso. Io non ero spaventata dal vedere gli animali così vicino alla jeep aperta, come loro non erano spaventati nel vederla e nel vedere noi. Questo perché i ranger spiegavano che loro percepiscono la macchina come un grosso animale da cui non sono mai stati attaccati, quindi la rispettano e non si avvicinano. Molto semplicemente, la ignorano. La percepiscono come un’entità unica, per questo motivo è importante non alzarsi mai quando si è a bordo e si è vicino a loro. La jeep arrivava a pochissimi metri di distanza, tanto che si vedono bene a occhio nudo. E’ comunque dotata di alcuni cannocchiali, per vedere ancora meglio. Come anticipavo più sopra, ogni jeep è guidata da un ranger e un esploratore.
Fotografare gli animali durante un safari non è così semplice come può sembrare. Loro sono imprevedibili: stanno immobili anche per lungo tempo, ma poi quando si decidono a muoversi, lo fanno molto velocemente. Non sempre è facile trovare la posa interessante, perché magari l’animale è di schiena, oppure è coperto dagli arbusti.
Consiglio di applicare sempre la protezione solare e l’anti-zanzare prima di uscire. In Africa è purtroppo ancora presente la malaria, per la quale esiste una profilassi. Io non ho voluto farla perché avendo prenotato il viaggio molto sotto data, volevo evitare di avere i disturbi che possono conseguirne. Inoltre, stando appena una settimana in Sudafrica, sapevo che sarei comunque rientrata in Italia in tempo per curarmi nel caso sfortunatamente l’avessi contratta.
Il fuso orario in Sudafrica è lo stesso dell’Italia e questo aiuta molto, soprattutto perché al rientro non c’è jet-lag.
Per quel che riguarda cibo e bevande, leggerete su tutte le guide che bisogna fare attenzione ai cibi crudi e preferire quelli cotti. Io ho sempre mangiato di tutto, dalla frutta alla verdura e alle centrifughe e non ho mai avuto alcun tipo di problema. Nei safari lodge avevo a disposizione in bagno una bottiglia d’acqua per lavare i denti. Il primo giorno non mi ero accorta, li ho lavati con l’acqua del rubinetto e non è accaduto nulla.
Consiglio di viaggiare con un’assicurazione sanitaria. Io la faccio annuale perché viaggio spesso e in tutto il mondo, quindi ho bisogno di una copertura totale. Ma è possibile stipularne una esclusivamente per il viaggio in questione.
In tanti mi avete chiesto quale sia il periodo migliore per visitare il Sudafrica. Qui le stagioni sono invertite rispetto all’Italia, quindi ora è autunno. Ciononostante le temperature erano buone, attorno ai 20/25°C. A Cape Town c’è stato il problema del vento forte, ma era un vento caldo. Il periodo ottimale, comunque, è quello che va ottobre ad aprile. I mesi meno consigliati sono giugno, luglio e agosto, quelli più freddi, ma in realtà per il safari sono meglio perché il bush non è così verde, non ci sono foglie, quindi c’è più possibilità di vedere gli animali.
Quanto costa una settimana in Sudafrica? E’ un viaggio economicamente molto impegnativo, a partire dai voli per arrivare ai pernottamenti. Bisogna mettere in conto almeno duemila euro a notte se il vostro obiettivo è soggiornare all’interno del Kruger e fare i private safari, che secondo me sono una delle esperienze più incredibili che possano capitare nella vita. Vedere gli elefanti che bevevano dalla piscina della mia camera è stata l’emozione in assoluto più forte dell’intero viaggio!
Come sempre spero che i miei consigli possano esservi utili e che le mie foto possano avervi fatto sognare, anche solo per un istante.
Buon giovedì a tutti voi!
2 comments
Cara Laura come al solito mi hai fatto sognare. TI ho seguito tramite le storie su Instagram ma ogni volta che leggo un tuo articolo e vedo le tue foto meravigliose sogno ad occhi aperti. Vedere da vicino questi meravigliosi animali è un grandissimo privilegio.
Un abbraccio
Giulia
Non immagini quanto mi faccia piacere leggere il tuo commento Giulia!
Ricambio l’abbraccio! E ti auguro una buona giornata,
Laura.