Come arrivare a Cayo Levisa
Come arrivare a Cayo Levisa. Eccomi oggi con il racconto della seconda parte del mio viaggio a Cuba con Air France! Cuba è un’isola immensa e ci sono veramente tantissime cose da fare e da vedere, per le quali non basterebbe un mese! Dovendo concentrare tutto in una sola settimana e avendo sentito vari pareri di amici sulle difficoltà e la lungaggine dei trasporti, ho preferito concentrarmi su l’Avana e fare tappa in una spiaggia caraibica non troppo distante. Dopo qualche ricerca ho scovato un piccolo paradiso naturale: l’isolotto di Cayo Levisa! Ecco come raggiungerlo e cosa aspettarsi una volta che si è arrivati fin lì!
Come arrivare a Cayo Levisa, una delle spiagge più belle di Cuba
Cayo Levisa dista dall’Avana 140 km e si trova nella zona Nord-occidentale dell’isola di Cuba, nella regione di Pinar del Río. Raggiungerlo però non è così agevole: occorre percorrere un tratto in auto fino al porto di Palma Rubia, da cui poi imbarcarsi su un traghetto che in mezz’ora di navigazione raggiunge il piccolo porticciolo di Cayo Levisa, adiacente all’ingresso dell’unico eco-resort presente sullo stesso. Tornando al percorso in automobile, sappiate che a Cuba tutto può succedere. Io ho organizzato la tratta appena giunta all’Avana, con l’aiuto della padrona della prima casa particular in cui ho soggiornato (QUI trovate il blog post con tutti i dettagli sulla mia esperienza all’Avana). Innanzitutto vi consiglio di trattare sul prezzo perché i cubani solo soliti chiedere delle cifre altissime. Come auto si può valutare l’alternativa tra un taxi privato oppure un taxi collettivo, ma fate attenzione al tipo di auto in questione. Abbiamo conosciuto una coppia di italiani che ci hanno riferito di aver viaggiato a bordo di un’auto senza sedile, appoggiati solo su di un’asse di legno. Noi siamo state fortunate perché abbiamo viaggiato su un taxi Chevrolet azzurro (del 1951) con morbidi materassini in pelle!
Non esistono bus che raggiungano il porto di Palma Rubia. Ci sono solo 2 traghetti al giorno: alle 10 e alle 18, mentre un’ora prima ciascuno le partenze da Cayo Levisa.
Per sfruttare al massimo il tempo a disposizione ho scelto di partire con il traghetto delle 10 del mattino ma, se tornassi indietro, non so se rifarei la stessa scelta. Questo ha comportato partire da l’Avana in piena notte, alle 6 del mattino (diventate poi 6.40 per via del ritardo di Esteban, il taxista). Se avete in previsione di fermarvi un paio di notti a Cayo Levisa potete anche valutare l’altro orario, se invece volete organizzare una gita di una giornata questo è l’unica soluzione possibile. Esteban all’andata ha percorso la strada più comoda, ma anche la più lunga, quasi interamente in autostrada. Siamo passati anche per la meravigliosa Viñales, di cui abbiamo potuto vedere le caratteristiche case colorate e le enormi piantagioni di tabacco. Totale del percorso: oltre 3 ore d’auto, arrivando al pelo alle 10 a Palma Rubia.
Al ritorno invece Esteban si è ricordato che esiste una strada più breve, che però abbiamo scoperto insieme essere quasi interamente sterrata e piena di buche. Meno chilometri da percorrere ma, come tempistiche, abbiamo risparmiato una manciata di minuti. Ad un certo punto non sapeva come tornare sull’autostrada e gli abbiamo dato noi indicazioni con la app che avevamo scaricato (che funzionava grazie alla posizione GPS): una storia che ha dell’incredibile!
Una volta arrivata a Cayo Levisa sono rimasta letteralmente a bocca aperta. 4 km di spiaggia caraibica pressoché deserta. Pochissimi turisti oltre a noi. Niente internet, ovviamente. Solo natura: mangrovie, palme, spiaggia di sabbia bianca finissima popolata solo da granchi e paguri, mare cristallino con tanti pesci colorati. L’isola è prossima alla barriera corallina: è possibile organizzare immersioni per ammirare la sua meravigliosa fauna subacquea, tra cui il lamantino (che però pare sia molto difficile da avvistare). Tra gli altri animali di Cayo Levisa ci sono anche delle nutrie che passeggiano sulla spiaggia (che una sera abbiamo scambiato per topi giganti)!
Abbiamo soggiornato un paio di notti nell’unico resort di Cayo Levisa, che è anche l’unica costruzione. 40 bungalows realizzati in legno locale lungo la spiaggia, collegati ad una zona comune bar-ristorante da una passerella, sempre in legno. La camera era carina e abbastanza pulita. I servizi però erano molto scarsi (anche qui niente acqua di notte).
Al nostro arrivo ci siamo subito dirette alla spiaggia e abbiamo preso acqua di cocco: pensavamo fosse rinfrescante, ma in realtà era caldissima!
Il giorno successivo ne ho approfittato per fare un po’ di ginnastica e pilates sulla spiaggia, grazie alla presenza di comodi materassini ombreggiati dalle palme!
Sono poi partita alla scoperta dell’isola, passeggiando lungo litorale fino a che la foresta di mangrovie non ha impedito il cammino. Sono rimasta davvero incantata dalla bellezza selvaggia di questo Cayo.
Quando ho postato la foto di questo costume su Instagram ho ricevuto tantissimi commenti di apprezzamento! L’ho trovato su Zalando e me ne sono subito innamorata: intero, sgambato e sfumato dall’azzurro al rosa. Anche il cappello con i pom pom colorati che indossavo è preso su Zalando!
Per pranzo abbiamo scoperto che il menù del resort non differiva molto da quello della sera precedente: riso bianco, fagioli, pesce fresco grigliato sul momento dallo chef, frutta e poco altro. Tutti i pasti a Cayo Levisa erano accompagnati da due musicisti che rallegravano l’atmosfera con musiche cubane e da affamatissimi merli neri, pronti ad acchiappare ogni briciola di cibo che cadeva a terra (e non solo, in quanto salivano senza problemi anche sui tavoli!).
L’ultimo giorno a Cayo Levisa il tempo era un po’ incerto: abbiamo fatto l’ultimo bagno al mattino presto, perché poi la pioggia ci ha sorpreso prima di pranzo (e non verso sera come gli altri giorni).
Ero un po’ preoccupata perché non sapevo se, in caso di forte pioggia, la barca ci avrebbe comunque ri-trasportato a Palma Rubia alle 17, così ho chiesto conferma alla ragazza della reception. Lei mi ha assicurato dicendomi che si trattava di una “big boat” e che non avremmo avuto problemi!
Eccola la grande barca di cui parlava… Più una chiatta direi. Ciononostante è partita puntuale e, per via del mare mosso, ci ha messo solo un po’ più tempo del previsto per raggiungere l’altra sponda. Per fortuna Esteban era lì ad aspettarci, pronto sul suo taxi azzurro per riportarci all’Avana!
Ringrazio nuovamente il team di Air France – KLM per avermi permesso di realizzare questa meravigliosa esperienza a Cuba e per aver realizzato uno dei miei sogni nel cassetto!
Buon mercoledì a tutti!
2 comments
Cuba è stupenda e questa spiaggia è una meraviglia……bellissime queste foto!!!!
Baciiiiii
Marta
http://www.lagattarosablog.it
Foto incantevoli per un viaggio da sogno!